Gennaro & Sergio
CARI AMICI
L’attività poetica di Massimo Buset, ha ricevuto un ennesimo riconoscimento a Barcis dal premio dedicato al poeta Malattia Della
Vallata.
Per maggiori ragguagli vi allego l’articolo
del Messaggero Veneto.
Saluti
Benvenuto Sist
“Malattia della Vallata”, tre
premiati pordenonesi
Chiusa la
28ª edizione. Nella cerimonia di Barcis riconoscimenti a Bertuzzi, Buset e De
Biasio di Cristina Savi
PORDENONE. 14 luglio
2015
L’evento –
che richiama a Barcis il pubblico delle grandi occasioni – ha avuto il suo
epilogo domenica, quando nell’incantevole piazzale di palazzo Centi, complice
anche una meravigliosa giornata estiva, si è svolta la cerimonia di
premiazione, condotta dal presidente del comitato organizzatore Maurizio
Salvador, da sempre “motore” di una manifestazione che in 28 anni ha raggiunto
adesioni da record e crescente visibilità, anche grazie alla “costola” del
premio Cavallini, che ora vive di vita propria e si tiene a Pordenone in
novembre, e conta sulla cassa di risonanza garantita dalla presenza di Vittorio
Sgarbi.
Nella sezione delle lingue delle minoranze
etnolinguistiche e nelle parlate locali secondo posto per Antonio Cosimo De
Biasio di Montereale Valcellina, ma residente a Cordenons, con “Fra màncu di
déis dìs a è Nadal” e terzo per Emanuele Bertuzzi di Rauscedo con l’opera “Da
platât”, ex aequo con Massimo Buset, di Pordenone, autore di
“Piasseramaro”.
Per la
poesia in lingua italiana, invece, è arrivata in finale la pordenonese Maria
Milena Priviero, con “Ed era come se avessero”, mentre è di Portogruaro il
primo classificato (ex aequo), Gianni Cupani. Il Premio rinnova ogni anno il
ricordo di Giuseppe Malattia, poeta e scrittore autodidatta, un uomo che, come
ha sottolineato il nipote Roberto, «ci insegna a rispettare le nostre radici ma
nello stesso tempo ad avere fiducia nel futuro».
Il pubblico,
oltre che al poeta veneto Luigi Bressan, al centro dell’attenzione per il
riconoscimento ricevuto dalla Provincia e dal Comitato organizzatore, ha
riservato un’accoglienza particolarmente calorosa a Pierluigi Cappello (in
giuria con Tommaso Scappaticci, presidente, Aldo Colonnello, Giacomo Vit.
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