PRESENTAZIONE DI GUENDA SBURELIN
Questa mostra nasce da un desiderio condiviso già da un po’ di tempo e concretizzato grazie all’impegno e alla caparbietà di alcune persone che hanno creduto sin dall’inizio a questa iniziativa. L’intento è di far conoscere alcune ‘personalità’ che si sono distinte nel panorama artistico o hanno sviluppato e mantenuto costante la loro passione per l’Arte, e che sono legate da un filo conduttore quale l’appartenenza a questo Borgo, dalla storia così antica e dall’anima, che nei decenni e nelle vicissitudini, unisce le generazioni. Questa mostra, dunque, raccoglie e offre inoltre una testimonianza dell’evoluzione stilistica del linguaggio artistico nel corso dei decenni, talvolta influenzato dalle tendenze espressive dei movimenti e delle correnti storiche, che attraverso gli occhi e il fare creativo degli artisti di questa comunità, traccia un percorso cronologico di stili tra passato e presente.
Come in questo Borgo calpestato dal passo di varie generazioni, che oggi si confrontano e si ritrovano nei momenti di coralità e di collettività, in quel necessario senso di appartenenza ad un territorio, così questa esposizione unisce e mette a confronto ancora le generazioni, sotto il linguaggio universale dell’Arte.
La mostra può sembrare apparentemente ad un occhio critico un pot-pourrì di linguaggi eterogenei, che ne mescola e ne confonde i profumi [metafora di stili differenti, ma in realtà il risultato perseguito è un caleidoscopio di espressioni artistiche che intriga e stupisce: l’intento sta nel rivelare, sotto una luce diversa, gli uomini e le donne che spesso superficialmente abbiamo visto o incontrato nel nostro Borgo e il loro intimo e comune sentire, esplicato attraverso la ricerca artistica, continua e perseverante, profonda e ‘necessaria’ come il respirare. Sì, perché questi uomini e donne, sebbene alcuni nella loro vita abbiano svolto o svolgano i lavori più disparati,‘necessari’ al vivere, hanno sempre mantenuto costante e viva l’anima artistica e la ricerca espressiva. Talvolta è successo di vederli assorti nei loro pensieri che sconfinano e spaziano nei luoghi dell’anima, dove pochi hanno la capacità di osare, a ricercare, non le risposte inaccessibili e insvelabili, ma quelle emozioni ancestrali di uno spiritus mundi che li ispira e li accomuna.
Raccolte ostinate ed instancabili di tracce sottili, di messaggi impalpabili che stuzzicano la fantasia e la alimentano costantemente nel loro fervore vitale e fresco,sebbene il tempo e le difficoltà. Come ritagli di carte colorate, raccolte ed impilate in un cassetto vicino agli anni, con l’intimo e segreto motivo che quelle grafiche e quei segni, si fondono armonicamente con le tracce palpitanti ed invisibili del cuore.
Spesso nei linguaggi presenti, il colore diviene il tramite tra l’Io e l’infinito, tra lo spazio reale e quel microcosmo interiore che contiene in se il tutto. Come nell’E spressionismo Nordico, le forme della natura diventano rivelatrici, nel loro perpetuo corso e nell’alternarsi continuo ed inesauribile, nella caducità e nella rinascita, dell’immenso infinito che rimarca la profonda fragilità e solitudine della condizione umana. Gli artisti sanno guardare lontano ‘al di là da quella siepe’, e nella Natura infinita riconoscono, se pur la condizione d’inesorabilità del destino, anche quella dimensione incontaminata dell’essere autentico, libera dalle sovrastrutture che inquinano l’esistenza di finzione. Se l’evoluzione stilistica attuata dalle Avanguardie storiche che ha mirato al superamento dei linguaggi accademici, fino alla negazione totale della figurazione, con la pittura informale e i tagli di Fontana, oggi, come questa mostra rivela, si assiste al recupero della figurazione e delle radici tradizionali del fare arte. La figura umana diventa dimensione metafisica, rappresentata non con mimesi retorica, ma in tutta la sua condizione come nella riflessione sulla natura] di fragilità, che diviene indagine di un rapporto tra realtà, società e contemporaneità con l’intima misura, che si erge a ‘tempio’ al di là delle cattedrali del consumismo, nell’affermazione e nella perpetua ricerca di una verità pura ed assoluta.
Intervento critico Giovanna Calvo Di Ronco
Letture di Claudia Contin
Organizzatori:Giovanni Biason , Mirella Guerra, Sergio Perini, Glenda Sburelin, Benvenuto Sist.
Artisti presenti : Adriana Bortolin, Maria Brunetti, Reno Brunettin, Giorgio Brusadin, Massimo Brusadin, Flavio Ceccato, Claudia Contin, Oscar Damian, Patrizia D'Amico, Prisca Fusaz, Giancarlo Magri, Otello Marin, Nevio Michelis, Nino Ninotti, Sergio Perini, Glenda Sburelin, Nereo Silvestrini, Maria Grazia Vescuso.
ORARI E GIORNATE
9-10 e 15-16-17 giugno
feriali dalle ore 18.30 alle 22.00
domenica dalle ore 10.00 alle 22.00
Oratorio di Borgomeduna
Parrocchia San Giuseppe
S.G.
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